DOMENICA DELLE PALME
Una decina di anni fa, tale don Giuliano, mio compagno di seminario, già tornato improvvisamente al Creatore qualche anno fa, si trovava missionario in Turchia, nei luoghi dove nel 2006 fu assassinato don Andrea Santoro, sacerdote italiano pure lui missionario in quelle terre. Mi raccontava che in quelle terre le missioni cattoliche sono proprio “simboliche”, nel senso che la popolazione è interamente mussulmana e la presenza cattolica è praticamente nulla. Perciò la presenza di un prete cattolico è proprio la testimonianza silenziosa di una fede che vuole semplicemente dire che Gesù è anche là, più o meno riconosciuto, più o meno celebrato; per dire che Dio parla a tutti, che qualcuno lo vuole rendere presente anche in mezzo a tanti “assenti”, non assenti tanto per mancanza di fede (anche il mussulmano crede, non è ateo!) ma piuttosto “non udenti” la Parola del Vangelo; che quindi, debole e molto sottovoce, risuona per la presenza anche di un solo testimone.
Ebbene, don Giuliano mi diceva: sai, quest’anno ho celebrato la domenica delle Palme facendo la processione con gli ulivi; c’ero io, con un rametto di ulivo in mano e… nessun altro! Ho fatto un giro attorno alla mia chiesetta e, al termine, da solo, ho celebrato l’Eucaristia.
Quando don Giuliano mi diceva queste cose, non avrei mai pensato che la stessa esperienza un giorno sarebbe toccata anche a me! In questa domenica, quanto mi mancherà, ci mancherà il vociare di tanti bambini (e adulti) che sventolano entusiasti il loro ramo di ulivo. La processione (disordinata!) verso la chiesa. La Messa in una chiesa traboccante di gente che non si lascia scappare l’occasione di portare a casa “una palma”. L’assalto, soprattutto sul sagrato della chiesa, al mucchio scomposto di rami di ulivo, del nostro ulivo, quello che cresce sulla piazza della chiesa e in oratorio. Quest’anno – grazie coronavirus!! – niente di tutto questo! Potremo solo ricordare il passato, potremo celebrare il presente solo attraverso la tv.
Ma alla fine dico: poco importa! Devo incontrare un amico diventato generale e lo devo incontrare vestito di tutto punto, divisa elegantissima, mostrine di qua e di là, medaglie appuntate in ogni dove. Ma ieri gli hanno rubato la valigia con tutto dentro. Lo dovrò incontrare vestito come me, pantaloni e maglietta. Poco importa! Penso che non volevo incontrare un vestito, ma un amico, e questo è ciò che mi importa!
Anche in questa domenica delle Palme 2020 incontro Gesù che entra a Gerusalemme, incontro Lui! Il piatto è ottimo anche se manca il contorno.
Del resto Gesù ha detto: “io sono con voi tutti i giorni fino alla fine del mondo”.