Tra Emmaus e Gerusalemme – nuovo appuntamento con don Paolo Alliata

Con l’aiuto di Don Paolo Alliata vi invitiamo a percorrere un viaggio emozionante in 3 tappe tra cinema, letteratura, Vangelo e noi stessi. 

L’appuntamento è per Domenica 3 Maggio ore 15.30!

La riflessione che faremo insieme si svilupperà a partire da un cortometraggio di pochi minuti, visibile gratuitamente cliccando sul link https://youtu.be/ty_hn7l1zKE . E’ necessario che tutti lo abbiano già visto prima del collegamento.

Alle 15.30 ascolteremo insieme il commento di Don Alliata cliccando su https://youtu.be/ZIlsvydMmwA

Dalle 16.15 comincerà la diretta dedicata alla condivisione: potremmo intervenire in video facendo tutte le domande che abbiamo, collegandoci a https://us04web.zoom.us/j/72974877874 

per maggiori informazioni consulta la pagina https://sites.google.com/view/emmausgerus/home-page 

vi aspettiamo calorosamente per condividere un bel momento insieme!!!

Quello che non si ferma – #lontanievicini

Tra le tante cose che si sono fermate ci sono i contatti sociali e forse è quello che ci pesa di più. Certo, non ci manca stare stretti come sardine in metropolitana e possiamo anche resistere senza frequentare i luoghi affollati: quello di cui sicuramente abbiamo nostalgia, però, è la vicinanza fisica con le persone a cui vogliamo bene che non sono sotto il nostro tetto. Tutti noi abbiamo sicuramente relazioni molto importanti anche fuori da casa e ci mancano come l’aria. Proprio perché sono così importanti però, siamo sicuri che le relazioni siano tra quelle cose che…non si fermano! Anche se soffriamo per la mancanza di contatto fisico, abbiamo molti mezzi per poterle vivere comunque, in modi diversi da prima. Le relazioni vengono portate avanti dalla volontà, e se questa è forte, non c’è virus che la possa abbattere.

 

Amicizia, amore di coppia, famiglia: tre tipi di relazioni fondamentali nelle nostre vite che per molti di noi sono diventate all’improvviso relazioni a distanza. Vi presentiamo un’intervista tripla in cui abbiamo raccolto alcune testimonianze su come queste relazioni così importanti siano vissute da alcuni di noi. Vi ci rispecchiate? Leggete l’intervista e poi provate anche voi a porvi le stesse domande 😉

1) Le relazioni non si fermano! È vero?

AMICIZIA: Secondo me è assolutamente vero. Non è una quarantena che mette a rischio un’amicizia, però ovviamente è un fattore di disturbo, quindi non è detto che si riesca a mantenere la stessa “intensità” della vita normale di tutti i giorni. Non penso che sia da considerare come uno stop, semplicemente è una situazione diversa dal solito. Con i compagni di classe ad esempio siamo abituati a vederci ogni giorno, e per quanto ci si possa sentire o videochiamare, ovviamente non è la stessa cosa. Rimango comunque dell’idea che se un’amicizia è vera e sincera, riesca a superare ogni tipo di ostacolo

COPPIA: L’amore non si ferma ed è vero. Se non si convive con il proprio fidanzato/a è molto difficile vivere una relazione amorosa da due mesi a questa parte. Ma l’amore non si ferma, non quello vero, non il sentimento che ti fa sorridere al solo pensiero di rivederlo, che ti fa crescere la speranza ogni volta che viene posta una data di termine di questa restrizione a casa.

FAMIGLIA: Le relazioni di famiglia non si fermano, assolutamente no; anzi, prima forse il lavoro e gli altri impegni non lasciavano molto tempo per coltivarle, ora invece sono diventate una delle cose principali della quotidianità.

2) Come sono cambiate le tue relazioni in questa quarantena?

AMICIZIA: Nella prima settimana chiamavo o videochiamavo ogni giorno i miei amici più stretti, ma purtroppo con l’avvio delle lezioni online, il mio tempo libero si è ridotto di parecchio, rasentando spesso lo zero. Logicamente questo non permette di vivere al meglio il distacco forzato, però comunque sto riuscendo a mantenere i rapporti in un modo o nell’altro.

COPPIA: Non puoi vederti, non puoi abbracciarti, non puoi camminare mano nella mano, non puoi scambiarti un bacio. Il volto del tuo lui lo vedi in un rettangolo stretto e lungo del cellulare o del tablet, con una connessione che a volte va bene e altre volte è lenta.

famiglia

FAMIGLIA: Le mie relazioni in famiglia sono cambiate perché, passando la quarantena in casa da sola, i miei familiari non li vedo nemmeno. Inoltre ho dovuto iniziare a prendermi molta più cura dei miei genitori; da una parte è un po’ strano, pensavo che ci volesse ancora più tempo prima di arrivare a questa fase (anche se è solo momentanea) però mi rendo conto che in questo momento è il modo che ho per star loro vicino e dimostrare il bene che voglio loro.

3) In che modo continui a coltivarle?

AMICIZIA: Principalmente con le chat, non ho molto tempo per fare chiamate e videochiamate. Non è la stessa cosa, ma questo mi ha anche dato modo di vedere quali sono le persone su cui posso potenzialmente contare sempre, anche nelle situazioni in cui il tempo libero scarseggia e lo stress psicologico è alle stelle per tutti.

COPPIA: I messaggi sono diventati degli appuntamenti fissi: il buongiorno prima di iniziare a lavorare, il buon pranzo, qualche scambio per dirsi come sta andando la giornata di lavoro e poi la telefonata o videochiamata delle 19 in cui ci raccontiamo, ci confrontiamo sulla situazione attuale, fantastichiamo su progetti insieme e obiettivi che vogliamo raggiungere. Poi ci sono tutte le frasi carine che due innamorati si dicono e hanno bisogno di sentirsi dire. Un “mi manchi”, un “ti amo,” un “dai manca poco” ti fanno andare avanti in questa situazione di tristezza e sconforto per non potersi vedere.

FAMIGLIA: Riesco a portarle avanti cercando di essere il più presente possibile tramite i mezzi che abbiamo oggi: internet, Whatsapp, Skype, videochiamate. Inoltre mi sono accorta che ci sono tanti altri modi di stare vicino ai miei familiari, anche se non fisicamente; ad esempio nel mio caso, quando è il mio turno di andare a fare la spesa per i miei, cerco di comprare anche quella cosa particolare che so che li renderà contenti, che farà loro piacere. La relazione sta anche in questo, nel dirsi “ti voglio bene” in modi diversi, non solo con le parole.

4) Quali sono gli aspetti che più ti pesano di questo nuovo modo di viverle?

amicizia

AMICIZIA: Nonostante io non sia una persona molto da abbracci e simili, ammetto che mi manca parecchio la sensazione di avere fisicamente vicino qualcuno. Mentre la comunicazione via chat si è sostituita a quella “di persona”, il contatto fisico è qualcosa a cui ovviamente non si può trovare un sostituto. In più ero abituata a passare molto tempo fuori, da sola ma soprattutto in compagnia e sto soffrendo abbastanza la mancanza di queste due cose combinate.

COPPIA: La vita va avanti e con essa anche le preoccupazioni e le difficoltà che a volte richiedono un abbraccio che purtroppo non si può avere e che manca; e manca anche il ridere insieme e il gioire per le cose positive che accadono.

FAMIGLIA: L’aspetto che più mi pesa è quello di non avere contatto fisico. Di solito non lo ricerco molto, però in questo momento sento proprio la mancanza di un abbraccio, di una stretta di mano, di un bacio… anche con persone con cui non sono solita avere queste dimostrazioni d’affetto.

5) Quali sono le cose positive delle tue relazioni che sono rimaste uguali?

AMICIZIA: Ho avuto la conferma che le amicizie che consideravo più strette sono davvero stabili, in quanto è cambiato molto poco a livello di “intensità” e frequenza nella comunicazione, ad esempio. Appena ci sono momenti “no” so di non essere da sola, anche se fisicamente parlando lo sono, e questo è qualcosa che sicuramente aiuta a livello psicologico. Alcune relazioni meno consolidate sono un po’ cambiate, ma non la vedo come una cosa negativa, penso che sia normale non riuscire a mantenere gli stessi ritmi di prima.

COPPIA: I nostri sentimenti: non ci siamo stancati l’uno dell’altra, non è svanita la voglia di vivere momenti insieme e di potersi riabbracciare. L’amore non si ferma e io non voglio farlo fermare perché ritrovo sempre la speranza di una bellissima esperienza futura insieme in una frase, in un’emoticon, in un bacio dato ad una fotocamera di un telefono.

FAMIGLIA: La cosa positiva è che le relazioni con la mia famiglia, che ritenevo solide e importanti prima della quarantena, hanno avuto un’ulteriore conferma. Mi hanno dimostrato tanto affetto, come io a loro.

6) Ci sono invece cose positive che sono venute fuori proprio grazie a questa situazione?

AMICIZIA: Ho avuto la possibilità di rimettermi in contatto con persone che non sentivo da molto e che magari vivono all’estero e mi hanno ricontattata per sapere come stessi.

amore 2

COPPIA: È difficile dire se questo periodo di costrizione forzata abbia fatto uscire qualcosa di positivo, forse ci fa riscoprire la voglia di stare insieme, calante in alcune occasioni a causa della stanchezza, di una giornata di lavoro pesante o di una discussione.

FAMIGLIA: Penso a mio fratello, che non è solito dimostrarmi affetto o dirmi paroline dolci, ma che in questo periodo è stato molto presente, chiamandomi per sapere come stavo o anche solo per fare due chiacchiere. Questa cosa è venuta fuori grazie a questo periodo di lontananza. Oppure scoprire che fare tante piccole commissioni per aiutare i miei genitori non mi pesa per niente, anzi mi rende felice e mi dà anche la scusa per poterli rivedere nel momento in cui passo a portare loro ciò di cui hanno bisogno.

7) Questo periodo di distanza forzata ti ha dato modo di rivalutare alcuni aspetti delle tue relazioni? Ci sono cose a cui darai più o meno importanza d’ora in poi?

AMICIZIA: Non ho rivalutato nulla onestamente, però sicuramente mi ricorderò delle persone che ci sono state per me e che sono state fondamentali per permettermi di vivere al meglio possibile questa situazione.

COPPIA: Credo che gli aspetti positivi che ha creato il momento li scopriremo quando sarà finito tutto.

FAMIGLIA: Questo periodo di difficoltà e distanza forzata ha fatto in modo che io ridistribuissi sulla mia classifica personale gli aspetti davvero importanti. Per me le relazioni sono sempre state importanti, ma mi rendo conto ora che nella mia quotidianità ero più assorbita dai miei doveri e dal mio lavoro che dalle relazioni, penso un po’ come tutti. Questa è una cosa che è venuta fuori: l’importanza di dare il giusto valore alle cose, che forse stavo un po’ perdendo.

8) Racconta un aneddoto divertente sulle relazioni in quarantena!

AMICIZIA: Ero d’accordo da settimane di andare a ballare con una mia amica (che tra l’altro non abita a Milano, quindi non so quando potrò rivederla) ma ovviamente la serata è saltata. Quindi ci siamo messe d’accordo e una sera ci siamo vestite e truccate come per andare in discoteca e abbiamo fatto una video-chiamata mettendo la musica e ballando così. Forse non sembrerà una gran cosa, ma mi ha davvero migliorato la giornata ed è stata un’occasione per rompere un po’ la monotonia e la normalità di questa quarantena.

COPPIA: Noi ci divertiamo a fantasticare sulle possibili cene di inaugurazione della casa nuova, o sulle vacanze, dove passarle e cosa fare. Volare di fantasia é il modo migliore per restare con i piedi per terra in questo momento e poter volare in due é ancora più bello!

FAMIGLIA: Insegnare a mia mamma, che ha 70 anni, a fare le video-chiamate, e farle. Ovviamente gliel’ho dovuto insegnare tramite telefono, perché non è che potessi andare là a farle la lezione di informatica! È stato molto divertente, perché aspetti che per me erano sicuramente banali e semplici per lei non lo erano affatto e quindi ci siamo fatte grosse risate. Un altro aspetto divertente è stato organizzare un aperitivo in famiglia in cinque: io, i miei fratelli, mia mamma e il mio ragazzo, un aperitivo per stare un po’ insieme anche se distanti e raccontarsi un po’ quello che avevamo fatto durante la giornata

lontani e vicini
Camminiamo insieme

Quello che non si ferma – #Comunitàincammino

La spinta a prendersi cura degli altri non si ferma. E come potrebbe fermarsi qualcosa che è così profondamente radicato in noi? Essere educatori o catechisti, organizzare feste e momenti di condivisione, occuparsi della liturgia, del centro d’ascolto, della formazione e di tanto altro, sono attività che, qui all’Oratorio Bicocca, ci riempiono le giornate, ma soprattutto il cuore. Ne siamo consapevoli ed è per questo che anno dopo anno molti di noi scelgono di dedicare il proprio tempo alla comunità: e in queste settimane in cui tutto questo manca ci rendiamo conto ancora di più della bellezza del donarsi.

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Quando si è abituati ad avere a cuore gli altri, c’è sempre una domanda che – forse un po’ in sottofondo – ci tamburella in testa: “cosa posso fare io?”. In questi giorni sicuramente molti di noi se lo sono chiesti. Per quanto sembri incredibile, in questo momento anche stare semplicemente in casa evitando di uscire è un modo per aiutare tutta la comunità e – lasciatemi dire – un modo nemmeno troppo facile. Tuttavia, nemmeno così siamo completamente in pace: sappiamo tutti che per alcune persone questo periodo è più difficile che per altre, che sia a causa di problemi di salute, economici o per la solitudine. Ci pensiamo, talvolta la domanda non solo tamburella ma ci tormenta: cosa posso fare io, per alleviare, anche solo un po’, i disagi che molte persone stanno vivendo? Da soli però, ammettiamolo, non è facile prendere l’iniziativa: non abbiamo i mezzi, le idee…forse ci manca anche un po’ di coraggio!

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Tuttavia, dove non arriviamo noi come singoli ci si può arrivare insieme: non possiamo riunirci in compagnia, ma possiamo fare gruppo in modo ancora più profondo. Ed è quello che sta succedendo nella nostra comunità, tramite un’iniziativa dei proprietari di un ristorante della zona: un servizio per la comunità in cui alcuni giovani sono stati coinvolti.

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Tutto è nato da un’intuizione: l’idea che un pasto caldo consegnato a casa può fare la differenza per una persona in difficoltà. Se poi il pasto è preparato con cura e consegnato – mantenendo le distanze – da un volto sorridente sotto la mascherina, può cambiare anche l’umore e alleggerire giornate pesanti. Il sorriso è contagioso anche se si resta a più di un metro di distanza!

Questa intuizione è diventata l’occasione per alcuni giovani che volevano dare una mano ma non sapevano bene come. Perché a volte abbiamo proprio bisogno di qualcuno che ci chiami e che ci chieda: “Tu ci sei?” e allora ci facciamo coraggio e rispondiamo sì: un coraggio da non dare per scontato, in questo periodo di giustificata paura e di necessaria attenzione. Alcuni giovani dunque hanno risposto un sì entusiasta, e si sono offerti per far parte della squadra di “volti sorridenti” necessari per la consegna dei pasti.

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Mascherati e guantati, utilizzando i dovuti accorgimenti, si sono ritrovati martedì mattina per la prima volta al ristorante “San Glicerio” per ritirare i pasti generosamente preparati e li hanno portati a chi avesse fatto richiesta, gustando ancora una volta la gioia del donarsi. Un gesto che, grazie a quei “sì” e a quel coraggio, si ripeterà ancora nelle prossime settimane. Un modo di stare vicino al prossimo sicuramente diverso da quello a cui siamo abituati in oratorio, ma altrettanto prezioso, altrettanto importante. Non ci incontriamo più fisicamente per il momento, ma non abbiamo mai smesso di essere comunità in cammino: anzi, forse ora più che mai ci rendiamo conto quanto abbiamo bisogno gli uni degli altri.

volontariato

Quello che non si ferma!

14 aprile 2020. Sono ormai quasi passati due mesi da quando piano piano tutto ha iniziato a fermarsi e a chiudere. Inizialmente forse ci è sembrata quasi una piccola vacanza inaspettata, uno stop ai ritmi spesso frenetici delle nostre vite: lo spettro del virus era presente, ma ancora abbastanza sbiadito. Dopo poco tempo però, quello che sembrava un pericolo lontano si è fatto sempre più tristemente concreto e così, tutto si è fermato. Uno stop nazionale, anzi quasi globale, per cercare di contenere un fenomeno ormai inarrestabile. Inizialmente si sono fermate le scuole, le università, i corsi, lo sport, gli eventi, hanno chiuso cinema e teatri. Anche l’oratorio ha dovuto chiudere e persino la parrocchia ha dovuto sospendere tutte le Messe, le celebrazioni, i matrimoni e i funerali.

andrà tt bene

Quando ci si è accorti che la misura del “metro di distanza” non era sufficiente per contenere il contagio, sono stati chiusi bar, ristoranti, musei, negozi, centri commerciali. E’ stato fermato anche il lavoro, o meglio, riadattato in modalità telematica oppure sospeso, disegnando sul futuro di molti l’ombra dell’incertezza. Infine, ci siamo fermati anche noi, come persone fisiche: nessuna uscita non strettamente necessaria, nessun contatto con persone esterne al nucleo familiare, nessun incontro. Potrebbe sembrare di aver premuto il tasto “pausa” nella nostra vita: sono tantissime le cose che si sono fermate. Anzi, in questo momento in cui non possiamo averle, ci sembrano tutto.

In questo periodo in cui pensiamo spesso a tutto ciò che è fermo, che non possiamo avere o che non possiamo fare, vorrei però ricordare che ci sono anche moltissime cose che nessun virus e nessuna misura di contenimento potranno mai fermare e che dobbiamo tenerci strette. Proviamo a riflettere su quello che non si ferma!

Non si sono fermate le amicizie, i legami familiari, le relazioni di coppia: anche se vissuti con tutte le difficoltà della distanza – o della troppa vicinanza! – possiamo capire quanto siano preziose.

Non si è fermata la voglia di stare vicino agli altri, di aiutare e di fare qualcosa per il prossimo; perché la condivisione che ci è stata insegnata ci porta a non stare in pace se pensiamo a tutte le difficoltà che molte persone vivono in questo momento. 

amore

Non si è fermata la gioia di ridere insieme, la capacità di ascoltare, di consolare e, perché no, anche di piangere: emozioni vissute talvolta in solitudine, ma spesso condivise – emozioni importantissime che ci rendono vivi.

La Fede non si è fermata: no, nemmeno se non possiamo incontrarci ogni domenica a messa, nemmeno se non possiamo frequentare l’oratorio. Perché la Fede è nel cuore, e il cuore non va in quarantena!

Ho detto che ci sono molte cose che non si sono fermate, ma pensandoci bene è solo una, l’unica importante: l’Amore. L’Amore non si ferma mai!

amore non si ferma

– A cura dei giovani dell’oratorio –

Buona Pasqua!!!

MESSAGGIO PASQUALE

gesù risorto

Cristo Signore è risorto! L’abbiamo sempre cantato (e suonato!!) ogni anno, la notte di Pasqua, a conclusione di celebrazioni suggestive e ricche di Parola di Dio! Questa volta la gioia della risurrezione di Gesù deve farsi strada a fatica fra un groviglio di sentimenti che tentano di “tirarci verso il basso”. Manca l’Eucaristia condivisa, manca la preghiera comune, manca don Pino, manca la comunità riunita. Eppure Gesù è risorto! E noi ci crediamo! Lo so che anche a voi manca tutto questo. Lo so che anche voi siete pieni di preoccupazione e di ansia per questa situazione che si sta protraendo al di là di ogni previsione. Ma non possiamo che accettare di vivere così, in questa atmosfera surreale, fiduciosi che tutto questo un giorno non sarà che un brutto ricordo. È tristezza anche per me celebrare la Messa con davanti una chiesa vuota! Ma tant’è!

Nel frattempo sappiamo, gli uni gli altri, che ci siamo. Io ci sono per voi, voi ci siete per me, voi ci siete gli uni per gli altri. Sappiamo che la nostra fede non viene meno neanche adesso. Sappiamo che la nostra comunità continua a sentirsi tale anche solo attraverso il telefono. Sappiamo che la tv ci aiuta, per quello che può, a vivere qualche momento che ha almeno un po’ il sapore della preghiera comune. Sappiamo che possiamo volerci bene anche così!

Vi ho già detto che faccio fatica a utilizzare gli strumenti della tecnologia per farvi arrivare, per esempio, dei video-messaggi. E forse qualche rara volta succederà, quando gli “esperti” riusciranno a “convincermi” a registrarli. In ogni caso io conto sempre sul fatto che almeno Papa e Arcivescovo entrano con abbondanza nelle vostre case attraverso la tv e quindi una parola autorevole e consolatoria non vi manca di certo. Per quanto mi riguarda, voi sapete che io ci sono, un po’ “prigioniero” in casa parrocchiale, che vi penso, che vi scrivo, che vi voglio bene (contraccambiato!), che continuo ad essere il vostro parroco. Conto sul fatto che, dopo oltre vent’anni che sono in Bicocca, anche se per un po’ non mi vedete fisicamente, facciate fatica a dimenticare la mia faccia!

Auguro a tutti una felice Pasqua in famiglia.

La preghiera di benedizione del pranzo di Pasqua sia un gesto che ci fa sentire uniti attorno all’unico Signore.

Risorto!

Don Giuseppe

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