Ripercorriamo il cammino di Avvento attraverso le parole di Papa Francesco

“L’Avvento è il tempo che ci è dato per accogliere il Signore che ci viene incontro, anche per verificare il nostro desiderio di Dio, per guardare avanti e prepararci al ritorno di Cristo. Egli ritornerà a noi nella festa del Natale, quando faremo memoria della sua venuta storica nell’umiltà della condizione umana; ma viene dentro di noi ogni volta che siamo disposti a riceverlo, e verrà di nuovo alla fine dei tempi per «giudicare i vivi e i morti». Per questo dobbiamo sempre essere vigilanti e attendere il Signore con la speranza di incontrarlo”. (Angelus – Dicembravventoe 2018)

In un Angelus di inizio Dicembre del 2016 il Pontefice dice che l’invito di Gesù nel tempo dell’Avvento è a vegliare, a fare attenzione, a non sprecare le occasioni di amore che ci dona: “La persona che fa attenzione è quella che, nel rumore del mondo, non si lascia travolgere dalla distrazione o dalla superficialità, ma vive in maniera piena e consapevole, con una preoccupazione rivolta anzitutto agli altri. Con questo atteggiamento ci rendiamo conto delle lacrime e delle necessità del prossimo e possiamo coglierne anche le capacità e le qualità umane e spirituali”.

Riprendendo invece l’Angelus di Dicembre del 2017 il Papa afferma che l’Avvento ci fa alzare lo sguardo verso il cielo, ma i piedi sono sempre in terra: “La persona attenta si rivolge anche al mondo, cercando di contrastare l’indifferenza e la crudeltà presenti in esso, e rallegrandosi dei tesori di bellezza che pure esistpresepeono e vanno custoditi. Si tratta di avere uno sguardo di comprensione per riconoscere sia le miserie e le povertà degli individui e della società, sia per riconoscere la ricchezza nascosta nelle piccole cose di ogni giorno, proprio lì dove il Signore ci ha posto. La persona vigilante è quella che accoglie l’invito a vegliare, cioè a non lasciarsi sopraffare dal sonno dello scoraggiamento, della mancanza di speranza, della delusione; e nello stesso tempo respinge la sollecitazione delle tante vanità di cui trabocca il mondo e dietro alle quali, a volte, si sacrificano tempo e serenità personale e familiare”. “Essere attenti e vigilanti sono i presupposti per non continuare a ‘vagare lontano dalle vie del Signore’, smarriti nei nostri peccati e nelle nostre infedeltà; essere attenti ed essere vigilanti sono le condizioni per permettere a Dio di irrompere nella nostra esistenza, per restituirle significato e valore con la sua presenza piena di bontà e di tenerezza”.

Abbiamo voluto usare questi pezzi di Angelus di diversi anni di Papa Francesco per far riscoprire la bellezza dell’attesa di un Uomo che si è incarnato nel grembo di una donna semplice e ci ha amato da morire. 

Vi invitiamo a rileggere questi pensieri del Santo Padre e di farli vostri in questo periodo dell’anno affinché possano aiutarvi a preparavi al meglio all’arrivo del Signore.

Ritiro di Avvento – Gruppo Preado 2019

RITIRO AVVENTO PREADOLESCENTI

Avvento: tempo di attesa nella gioia, attesa del Natale. Non ricordo del passato ma ricordo di un Dio presente che si fa nostro compagno di viaggio tutti i giorni della nostra vita.

Insieme al gruppo PREADOLESCENTI vogliamo soffermarci sul significato profondo di questa ATTESA. L’attesa è caratterizzata solitamente da uno stato d’animo particolare che è quello del desiderio: quell’ansia che ti fa guardare continuamente l’orologio e ti fa sentire felice man mano che si avvicina il momento aspettato. Così vogliamo sia il nostro Avvento: un periodo di attesa gioiosa, in cui guardare al Natale capendone il significato profondo di un Dio che si è fatto bambino e che ci chiede di prendercene cura.

Il Ritiro d’Avvento aiuterà i preadolescenti a scegliere con che spirito vogliono arrivare al Natale: non come bambini inconsapevoli che si lasciano affascinare da magia e luce ma come ragazzi che comprendono che la vera Luce deve risplendere prima di tutto nei loro cuori!

iscrivetevi presto…posti limitati!!!

La perfezione esiste?

Le persone perfette non combattono, non mentono, non commettono errori e non esistono.

-Aristotele –

Centriamo la nostra vita sulla ricerca della perfezione: essere un genitore perfetto, avere un fisico perfetto, svolgere un lavoro perfettamente. Siamo sempre alla ricerca del 10 in pagella, chi più e chi meno. Alcune persone se lo pongono come obiettivo, altre si arrabbiano con loro stesse se commettono errori, altre invece pensano di aver fatto tutto talmente nei modi e tempi perfetti che non credono ci possano essere margini di errori e se li commettono ne sono increduli o addirittura non lo accettano.

Ma che cos’è realmente la perfezione? o meglio…esiste davvero la vita perfetta? 

perfezione

Se seguissimo il vocabolario, sotto la voce perfezione, vi è scritto “completa assenza di errori”; e noi come possiamo essere tanto perfetti da non commettere errori? neanche una macchina o un robot sono in grado di essere perfetti, anche loro talvolta si inceppano o non funzionano correttamente; Come possiamo noi esseri umani credere di essere perfetti?

Oggigiorno la perfezione è molto sopravvalutata! Spendiamo ore dal parrucchiere per avere i capelli in ordine e perfetti per un’occasione, passiamo un sacco di tempo in palestra cercando di assomigliare a modelle con un fisico perfetto, studiamo o lavoriamo tanto tempo per ottenere quel voto o portare a termine quel lavoro alla perfezione, quando magari ci basta davvero poco per sentire di aver raggiunto la perfezione. Penso che essere perfetti sia essere semplicemente se stessi: sentirsi bene con il proprio corpo e permettersi di mangiare anche quel dolce in più senza rimorsi; portare a casa quel voto o quel risultato tanto da farci sentire soddisfatti del nostro lavoro anche se non è esattamente completo, ma sapere di aver dato il 100% per svolgerlo; programmare un evento e ritenerlo un successo vedendo i sorrisi delle persone che vi partecipano. 

La perfezione dell’uomo consiste proprio nello scoprire le proprie imperfezioni.

-Sant’Agostino-

Non si può essere perfetti, solo commettendo errori siamo in grado di capire dove possiamo migliorarci e, senza porci obiettivi troppo alti, passo dopo passo, riusciamo ad essere ciò che vogliamo realmente essere.

Essere se stessi è un percorso di costruzione che esige molto tempo, molti ostacoli e molte cadute e le persone perfette sono quelle che trovano sempre il coraggio e la forza di rialzarsi in piedi, affrontare gli ostacoli e continuare a camminare!

Per essere perfetta le mancava solo un difetto.

-Karl Kraus-

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