Ho sognato, con notevole presunzione, di entrare in Paradiso, al momento della mia morte. Era un giorno feriale, di primo pomeriggio.
Il mio primo pensiero, mettendo piede nel luogo della beatitudine eterna, è stato quello di voler vedere la Madonna. Non avendo mai avuto una spiccata devozione mariana – il rosario è sempre stato per me una preghiera molto faticosa – ho pensato che fosse innanzitutto doveroso scusarsi con la Regina del Cielo per questa mia tiepidezza. Poi, come è giusto che fosse, sarei andato a presentarmi al Padrone di casa.
Ho chiesto a San Pietro dove fosse la grande sala con Maria e tutti i Santi. Lui mi dice che, se volevo vedere Maria di Nazareth, visto l’orario, l’avrei trovata in cucina a lavare i piatti!
Allibito, vado in cucina, e trovo Maria di Nazareth, la Madonna, che lava i piatti!
Ma non sei la Regina? Le dico.
Sì, della cucina! Mi risponde.
E il tuo “manto tutto santo”?
Non lo vedi il grembiule che indosso?
E la corona?
È questo foulard che mi tiene i capelli.
E le stelle?
E qui, con una battuta di spirito, mi dice: quelle le vedo se mi cade un piatto sui piedi!
Ma con tutti i tuoi titoli, sempre vergine, immacolata, assunta – e ce ne sono una intera e lunga litania – ti hanno messo in cucina?
Ma non lo hai letto il Vangelo? Più titoli hai, più ti tocca servire gli altri.
Sì, ogni tanto qualche festicciola me la fanno ma, credimi, mi sento più a mio agio qui in cucina.
Capita anche che qualche angelo venga a dirmi che sono richiesta da qualcuno sulla terra e che devo apparire qua o là. Io qualche volta ci vado ma non ho niente da dire se non consigliare di pregare e ascoltare il Vangelo. Del resto non ho mai detto niente in tutto il tempo che ho vissuto a Nazareth con Gesù e Giuseppe, cosa vuoi che dica adesso? Tutto quello che c’era da dire e da sapere lo ha già detto mio figlio Gesù!
Mi sento commuovere da tanta semplicità e da tanta umanità.
Ma – le dico – ti fanno fare il lavoro tutto da sola?
E lei: ma non ci vedi? Non vedi tutte le mamme che mi aiutano? Sono la mia felicità. Soprattutto, ho preparato una sorpresa per te, sapendo che saresti arrivato. Non vedi chi c’è qui vicino a me che lava i piatti con me?
Mamma! La mia mamma!
Le abbraccio tutte e due, con le lacrime agli occhi, capendo finalmente che cosa vuol dire avere una mamma sulla terra e una mamma in cielo: in un colpo solo le ho avute lì, tutte e due, da abbracciare.
Ancora con le lacrime agli occhi mi sveglio: era stato solo un sogno. Mi guardo allo specchio. Mi dico: è stato proprio un sogno, era troppo bello per essere vero.
Però, mentre mi faccio la barba, mi dico ancora: sì, è stato solo un sogno, ma mi sa che la realtà non sarà molto diversa da quanto mi sono immaginato questa notte.