Ognissanti – Tutti siamo chiamati ad imitare la Sua santità!

“Siate santi perché, io, il Signore Dio vostro, sono Santo”

-Levitico 19,2

Fin dall’Antico Testamento (libro del Levitico), la Parola di Dio parla chiaro: Santo è il Signore, e Lui solo. Noi siamo chiamati ad imitare la santità di Dio, che è chiamato santo perché diverso, diverso da noi, diverso da qualsiasi modello terreno, diverso perché unico, perché inimitabile.

Ma allora non possiamo imitare la santità di Dio? Sì, perché siamo fatti a sua immagine: non uguali a Lui (Adamo ha peccato pensando di essere uguale a Dio) ma somiglianti. E allora tentiamo la via della santità non per uguagliare Dio ma essere più immagine sua, più figli.

E come portiamo avanti questo tentativo? Essendo diversi, diversi perché dediti al Vangelo, in ascolto del Vangelo, osservanti del Vangelo, testimoni del Vangelo.

I santi sono tutto questo.

La Chiesa ce ne presenta alcuni, diremmo noi, particolarmente bravi, tanto da poter essere presentati come esempi da imitare. Ma il calendario che li riporta tutti non esaurisce la “cisterna” della santità nella Chiesa, perché tanti santi sono stati testimoni del Vangelo ed esempi da imitare senza aver avuto una sufficiente “visibilità umana” che desse loro un posto sul calendario.

Noi ne abbiamo tanti sotto gli occhi, soprattutto li abbiamo avuti sotto gli occhi perché ormai non ci sono più. In tante persone abbiamo riconosciuto il Vangelo, la presenza di Dio, l’amore di Dio, l’amore per gli altri. Questi sono i “nostri” santi.

I Santi vivono per sempre accanto a Dio. Li possiamo pregare? Sì, certo! Ma forse non per ottenere favori ma per chiedere la capacità e la volontà di imitarli.

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