Youssef, nella sua radice vuol dire “colui che aggiunge”, “che porta crescita”: Giuseppe, con la sua umanità porta coraggio, immette forza nella nostra vita, nel suo silenzio, ci può dire molte cose, forse insegnarci ad attraversare questo nostro tempo con consapevolezza e dignità.
San Giuseppe incarna perfettamente quattro caratteristiche del buon padre:desiderare, mettere al mondo, far crescere, lasciare andare. Guardare a lui è un ottimo modo per lasciarci ispirare, prendere a modello la sua pazienza, il suo silenzio fecondo d’amore.
«(…)se è vero che essere padre non vuol dire semplicemente avere un figlio, ma che i movimenti della paternità generativa sono desiderare, mettere al mondo, far crescere, lasciare andare, possiamo dire che Youssef li ha vissuti tutti pienamente. Youssef ha desiderato quel Figlio, che pure era un grande mistero per lui, perché lo ha accolto come suo dal grembo di Maria, insieme alla quale egli stesso, nella sua fede di uomo giusto, si lasciò avvolgere dall’Onnipotenza di Dio. Youssef ha messo al mondo quel figlio a Betlemme, cercandogli una casa dove nascere e poi lo ha salvato dalla morte, portandolo in Egitto e facendolo scampare alla strage di Erode. Youssef ha fatto crescere Gesù, per circa trent’anni nella sua casa. (…) Youssef ha lasciato andare Gesù. Forse, nel cuore, già a 12 anni, quando nel tempio suo figlio gli rivelò di avere un Padre nei cieli, del quale doveva compiere la volontà».Giuseppe siamo noi” di Johnny Dotti
San Giuseppe è modello di coraggio, forza, autentica virilità, sacrificio, e al contempo di compassione, vicinanza attenta e discreta. A pochi giorni dalla sua festa, affidiamo a lui – che ci insegna la grandezza del silenzio, di gesti e scelte che parlano, che si fanno dono – tutti i padri affinché il suo solido modello possa servire loro da guida sicura nel buio delle difficoltà.
AUGURI PAPA’!