Da sempre l’uomo si interroga su chi è, su chi vuole diventare, su come piacere agli altri, la domanda che ci condiziona di più sia: “cosa vogliono gli altri che io sia?”.
Nell’età dell’adolescenza, della prima giovinezza e anche da adulti la nostra vita viene condizionata in diversa misura dal giudizio degli altri. Ci si guarda continuamente attorno per vedere di essere sempre al passo con le mode del momento, per studiare i modi di fare e di porsi di chi ci circonda, per avere un linguaggio che faccia capire a coloro con cui ci stiamo confrontando che siamo effettivamente al loro livello.
Il giudizio altrui può essere un grande limite, non perchè sia effettivamente tale, ma semplicemente perchè l’uomo si preoccupa maggiormente di essere come gli altri vogliono che egli sia, dimenticando, invece, ciò che aspira a diventare sul serio; in che modo? Portando una maschera!
Ma che cos’è la maschera? Gli antichi greci hanno introdotto questo oggetto nell’ambito teatrale, per trasformare l’attore nel personaggio scelto, che egli avesse o meno le fisionomie desiderate.
Trasformazione, diventare qualcuno che non ci appartiene…esiste un giorno dell’anno in cui questo non è più un problema anzi è la cosa richiesta: il carnevale!!!
Ma come possiamo definire il carnevale? In un solo concetto è un’esplosione di gioia e di colore, che avvolge chiunque circonda e non può fare altro che disegnare un sorriso sui volti di chi ne è protagonista, che sia adulto o bambino.
Bambini divertitevi a carnevale: è la giornata in cui i sogni e la realtà si fondono!
E noi adulti togliamo la maschera della routine quotidiana e torniamo bimbi solo per un giorno all’anno: non si è mai troppo grandi per divertirsi!